Fratelli in erba
Regia: Tim Blake Nelson
Attori:
Titolo originale: Leaves of Grass
Genere: “Commedia”
Durata: 105 min.
L’inizio ti trae in inganno. Sembra una commedia americana di quelle brillanti. Due fratelli gemelli: uno, Bill Kincaid (Edward Norton), professore universitario e genio della storia della filosofia, l’altro un freaky, Brady Kincaid (Edward Norton), genio bizzarro della coltivazione della marijuana. Il primo viaggia a gonfie vele con il vento del successo in poppa, il secondo viaggia alla grande nei casini, nei debiti e nell’incubo di essere ucciso da un trafficante di droga ebreo dalla faccia pulita (Richard Dreyfuss), perché è benefattore dello stato di Israele: ogni centesimo che guadagna con la droga lo invia allo Stato di Israele, per sostenerlo.
Ci sono come in tutti i film commedia brillanti le solite side stories, personaggi secondari, per cui si dipana la classica storia hollywoodiana, come l’incontro in aereo con un personaggio secondario (Josh Pais) che però si rivelerà importante nell’economia del plot (trama del film): un odontotecnico dalla faccia dai tratti tipicamente giudei e dall’aspetto ambiguo, curioso e ficcante.
O come la ragazza (Lucy DeVito) che tenta di violentare Bill, il professore, nel suo office, ma in realtà per un fraintendimento (misunderstanding) e per l’invidia finirà per essere accusato il professore di molestie sessuali.
Il fratello freaky, Brady, per uscire dalla sua situazione disperata, architetterà un piano facendo ritornare il fratello genio della filosofia, Bill, a Tulsa il paese in cui Brady vive e da cui Bill era fuggito molti anni prima a causa di un rapporto difficile con la madre (Susan Sarandon) e di sue angosce personali. Con questa partenza la commedia scivola via veloce, con dialoghi di un certo spessore culturale e filosofico che corrono tanto sulla bocca del fratello freaky che su quella del genio filosofico e di una poetessa (Keri Russell) che Brady incontrerà a Tulsa e di cui si innamorerà.
Poi il film cambia passo: tragedy! d’ improvviso si fa tragedia. L’incontro con la madre che Bill ha ablato via dalla sua vita (per sempre credeva..) e il fratello, Brady, che si trasforma in un assassino.
Omicidi, blackmail, ricatti, accelerano il film e lo rendono più coinvolgente.
Infine con un altro scarto improvviso Bill si trasforma da filosofo a Golem, gettato nel mondo corrotto a togliere il marcio e redimere la quotidianità.
Il finale è avvincente ed inatteso.
E’ alla fine un film mutante dominato da una struttura da commedia imbevuta della coloritura dei fratelli Cohen: la redenzione dall’assurdo quotidiano.
E’ un film moderno, che cerca di unire stile e generi diversi.
Un film che, parafrasando quanto Emily Dickinson diceva di Walt Whitman (che aveva scritto la raccolta di poesie “Leaves of Grass”, titolo originale del film in inglese ed a cui il film evidentemente si rifà), prefigura molti addii, ma mai l' ultimo.
Bravissimo Edward Norton, nel doppio ruolo (soprattutto nella doppia lingua: americano standard, Bill Kincaid, e accento dell’ Oklahoma, Brady Kincaid) .
Tre stelle (ma di quelle vere! Non da Sole 24 Ore)
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