This is it
By Kenny Ortega
Non so perché ma ogni volta che vedo un film sul rock, io, abituato alla solitudine dello scrivere, imparo il lavoro collettivo. Il rock è veramente un fatto collettivo, di equipe, di massa, di persone che collaborano a finalizzare lo show, un progetto di due ore tutt’al più.
Costruire uno show su Michael Jackson per Kenny Ortega ha significato costruirlo sul suo corpo. Il corpo di Michael è il pilastro, il centro ed il fulcro dello spettacolo. Tutto il resto è un’estensione del suo corpo: i ballerini, i musicisti, i coristi, le luci, la regia. Tutto gira intorno a questa macchina formidabile che è il corpo di Michael. Il corpo e la voce. Le mani soprattutto. Le mani di Michael sono meravigliose: si agitano, fremono, si contorcono, vibrano, ammiccano, rapiscono, accompagnano ed amplificano la voce, irretiscono lo spettatore, lo catturano e lo trascinano.
Io non so, se Michael non fosse morto, come davvero sarebbe stato questo show dal vivo, di cui il film raccoglie ore di prova filmate durante la messa a punto dello show e le condensa intorno ad un corpo capace di muovere tutto e di far girare intorno a sé uno spettacolo di dimensioni mastodontiche, dai costi astronomici, improntandolo al più stereotipato gigantismo americano cartonato, tutto effetti speciali ma con gli spruzzi noir da day after di Thriller e Billie Jean.
Non lo so. So però che Kenny Ortega ha fatto un bel lavoro. Un film che vale la pena di vedere.
E tuttavia il film alla fine lascia un po’ freddini. Mai decolla e trascina come invece era capace di fare Shine a light il film di Martin Scorsese sui Rolling Stones, che ti costringeva a saltare sulla poltroncina. Forse è colpa dello show, dove tutto sa di troppo professionismo, di precisione meccanica, di dettagli curati e limati in modo maniacale che qualche volta finiscono per annacquare e imbrigliare il corpo di Michael Jackson. Un corpo che negli anni ha saputo costruire se stesso fino a diventare la più grande macchina umana dell’ entertainment.
- E’ il più grande entertainer del mondo! – dice un chitarrista di Michael.
E davvero lo era.
Nessun commento:
Posta un commento