sabato 27 novembre 2010

LA DONNA DELLA MIA VITA di Luca Lucini





La donna della mia vita

REGIA:Luca Lucini








ATTORI:

Luca Argentero

Alessandro Gassman

Stefania Sandrelli

Valentina Lodovini

Giorgio Colangeli

GENERE: Drammatico

DURATA: 96 min.

In una settimana dove di film interessanti da vedere ce ne sono veramente pochi (effetto Natale o effetto Harry Potter?) e l’imbarazzo della scelta per annoiarsi è grande, siamo stati abbastanza fortunati. Abbiamo avuto la sorte di indovinare un film mediamente noioso con alcuni picchi di comicità e con un gran movimento di incontri e tradimenti all’interno della vita di coppia. Tutto questo accade nella famiglia di Alba (Stefania Sandrelli) e Sandro (Giorgio Colangeli) e dei due figli Giorgio (Alessandro Gassman) e Leonardo (Luca Argentero).

Tradimenti e cambiamento di umori si susseguono a ritmo sostenuto. In breve: Leonardo ha tentato di suicidarsi per colpa di una donna. Nel momento di maggior disperazione, dopo il suo tentativo di suicidio, conosce Sara (Valentina Lodovini), che è stata mollata da uno stronzo cha andava 4 volte a settimana in palestra e la trattava da puttana quando facevano l’amore. Lo stronzo che riempie sempre i loro dialoghi risulterà poi essere Giorgio, il fratello di Leonardo…

Intreccio a parte il film è piuttosto lento oltreché banale. Comincia infatti con un monologo di Alba che lascia fin da subito poco sperare, data la sua pateticità. Un inizio nella migliore tradizione dei film cinepanettone: piagnistei e musiche alla Vanzina.

Si anima poi con una serie di gags divertenti ma anche scontate.

Brillante Valentina Lodovini.

Atmosfere ricercate e un po’ laccate. Buone le intenzioni, soprattutto nel finale, ma restano scarsi i risultati. Un film debole e privo di originalità.

Quello che invece mostra bene questo film sono gli egoismi della vita di coppia: si sta insieme ad uno ma non ci basta mai; l’altro è sempre meglio perché l’altro è “remarkable”, è “appetente”. Il nuovo sempre ci attira ed il vecchio sempre ci annoia. In questa società globale che rapidamente omologa ed appiattisce, per cui solo una mucca viola in un prato verde ha forza attrattiva, i corpi e l’amore hanno una capacità d’attrazione pari a quella della attrazione di un prodotto nuovo sul mercato, che perde d’interesse non appena ne arriva uno più “remarkable”, “appetente”.

Non esiste più un piano di vita comune, ma solo sete di consumo individuale.

Due stelle.

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