CADO DALLE NUBI di Gennaro Nunziante
Meno male che c’è il sud in quest’Italia che proprio il massimo dell’allegria non è. Meno male che ci sono i terroni che hanno ancora allegria e ingenuità da vendere per affrontare questo mondo, poco allegro e poco ingenuo pieno di depressi e di infelici. Saranno terroni, saranno caciaroni, ignoranti, cafoni e pure bugiardi ma vivaiddio che ci sono i terroni!
Il film è una boiata pazzesca. Le battute sono penose all’inverosimile ma alla fine ti fanno ridere, ti coinvolgono e ti fanno felice. E questo non è poco!
E’ proprio il peggio del peggio della mediocrità.
C’è il peggio della mediocrità del sud, i terroni, ma c’è anche il peggio della mediocrità del nord, i leghisti: i “veri” figli della Padania.
Checco (Zalone) sopporta di tutto in questo mondo “civile” (Milano), dove lui è andato con l’idea di sfondare per diventare un cantante di successo fuggendo da un piccolo paese della Puglia incapace di riconoscere il suo talento, perché Nemo propheta in patria: il cugino che è diventato gay e convive con un personal trainer, un prete che non sa di prete perché è troppo bello e non si veste da prete, la cocaina che lui scambia per gesso e la usa per riparare un portasapone…ma l’affronto del padre leghista della ragazza che lui ama – Marika – che gli getta nella spazzatura le sacre orecchiette “casearie” (cioè fatte in casa) dalle sacre mani della mamma, questo no! Questo non lo tollera! Questo è troppo anche per lui! Fugge allora da tutti e ritrova la sua dignità di uomo offeso nel proprio onore…
Il film è davvero la rivisitazione del tema della Bella (Marika - la ragazza che lui ama - bella sofisticata colta e nordica) e
Il film alla fine però ti prende per la sua comicità, di bassa lega è vero, ma anche per il risvolto che quando lui sparisce tutti lo cercano perché finalmente il suo sogno di diventare cantante sta per avverarsi. Finalmente anche
Checco è un incrocio fra
Un film che consiglio soprattutto ai giovani ma anche agli anziani, almeno a quelli che ancora hanno voglia di ridere.
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