venerdì 25 marzo 2011

Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata di Carlo Vanzina


Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata
GrassettoREGIA: Carlo Vanzina

ATTORI:
Francesco Montanari
Vanessa
Hessler
Richard E. Grant
Giselda Volodi
Virginie Marsan


GENERE: Thriller
DURATA: 96 min.


Grandi fighe fin dall’inizio sul catwalk per questo thriller dagli schemi semplici ma collaudati.
La sfilata con il successo finale serve per introdurci alla corte di Federico Marinoni, uno stilista italiano di fama mondiale (ma perché lo interpreta un attore straniero e per giunta doppiato? Vado a vedere un film italiano e mi tocca vedere attori doppiati. E’ il massimo!).
Alla sua corte vivono solo modelle bellissime, fatte di alcol uomini e droga, e quelle bionde sono le sue preferite. Il suo fidanzato, Bruce, è altrettanto bello e perfetto. La sorella una mezza psicopatica. La mamma un’entusiasta del suo bambino che fin da piccolo guardando la TV disegnava gli abiti delle dive. E poi c’è Heidi, l’assistente (?), che ha visto la sua bellezza sfiorire davanti allo specchio (l’unico vero amico sincero nel mondo della moda) ed è l’unica umana perché pervasa da un senso di tristezza che la rende pietosa verso il mondo.
La modella preferita da Federico, Alexandra, muore. Incidente stradale o omicidio? L’ispettore Malerba, un terrone trapiantato a Milano che conduce le indagini, pensa da subito ad un omicidio. E di qui parte il thriller di Carlo Vanzina.
Un thriller cotonato da immagini tipo Vogue, girato a Milano, Stoccolma, Roma e la bellissima Bassano del Grappa (buona l’idea di fare una puntata a Bassano del Grappa, città davvero suggestiva).
Ci sono proprio tutti gli elementi del mondo della moda: bellezza fisica, coca (tanta), sesso, invidia e gelosia, omosessualità, giornalisti scandalistici pervertiti, spionaggio industriale e naturalmente omicidi!
Il film comunque fila via bene. L’ispettore Malerba con la sua semplicità da Montalbano piace ed anche la sua spalla, Mancuso, piace. Sono in gioco schemi banali, come abbiamo detto, ma son giocati bene. Cose semplici ma di buona fattura. E questo è il pregio del film.
Il difetto è che s’indovina presto chi possa essere l’assassino. Persino un andicappato come me, in questo genere di cose, c’è riuscito poco dopo la metà del film.
Finale un po’ da Mulino Bianco.

Tre stelle.

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