sabato 12 marzo 2011

LE STELLE INQUIETE di Emanuela Piovano





Le stelle inquiete

REGIA. Emanuela Piovano

Attori:
Lara Guirao
Fabrizio Rizzolo
Isabella Tabarini
Marc Perrone
Renato Liprandi
Drammatico
DURATA: 87 min

“Le stelle inquiete” è esattamente il tipo di cinema che detesto. Che assolutamente evito di vedere e che regolarmente ci casco e finisco per vedere. Il titolo (bello) mi ha tratto in inganno.
Mi riferisco al cinema che ama lo stile dello sceneggiato televisivo e ancora una volta si nutre di stile e solo di stile della peggiore retorica neorealista.
Dialoghi da libri stampati ma di una ingenuità disarmante in questo film. Recitati con una accademicità altrettanto disarmante. E poco importa che si parli nientepopodimeno che di Simone Weil, che si rifugia in Piemonte presso una famiglia benestante (lei ebrea e comunista) per sfuggire alla persecuzione nazista, perché qui la Weil pare una scema che parla da scema. E poi c’è sempre in sottofondo la lagna di una noiosissima fisarmonica che vuole acuire il clima paesano e ruspante della idillica vita contadina.
Si ritorna sempre al solito punto: ovvero credere che l’arte per essere arte deve essere pretenziosamente noiosa. Concettuale in primo luogo e poco disposta al lato narrativo. Per molti concettuale fa rima con militante. Più concettuale è l’arte e più militante si atteggia per assumere la patina da intellettuale esistenzialista impegnato.
Questa è l’idea più deleteria dell’intellettuale esistenzialista che possa esserci.
Film come questi sono invece uno schiaffo all’evoluzione moderna del cinema. Un film simile poteva essere un buon sceneggiato negli anni Sessanta, ma oggi che senso ha riproporsi sotto tali mentite spoglie?
Alla fine la sensazione è che il film sia come una commedia messa su da studenti universitari che cercano di trasmettere l’idealismo appreso da polverosi libri accademici in una forma altrettanto accademica e vecchia.

Voto: 1 stella

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