The Tourist
REGIA: Florian Henckel von Donnersmarck
ATTORI:
GENERE:Thriller
DURATA: 105 min.
Tutto l’inizio è incentrato su di lei,
Il film inizia a Parigi con lei seduta ad un caffè, come un pavone che gonfia e mette in mostra la sua coda incantatoria, che affascina persino la polizia che la pedina e la sorveglia con gran dispiegamento di forze.
La polizia cerca Alexander Pierce, che deve milioni di euro allo stato per aver evaso il fisco. Lo cerca anche Shaw un magnate a cui Alexander ha fregato un bel po’ di soldi.
Ma la musa Jolie (per accidente, nel film si chiama Elise) continua la sua sfilata da regina fino alla Gare de Lyon e poi su un treno diretto a Venezia, dove ammalierà Frank Tupelo (Johnny Depp: molto Charlie Chaplin in questo film), professore di matematica in viaggio turistico per dimenticare una donna.
La maliarda Jolie cerca sul treno un povero cristo che assomigli ad Alexander Pierce (irrilevante il fatto che non l’ha mai incontrato) per gettarlo in pasto alla polizia. Lo troverà appunto in Frank Tupelo (Johnny Depp).
Il film ci porge scene di ambienti lussuosi che rendono più levigata e scorrevole la storia, che fila abbastanza veloce. Una storia che ha un certo lato umoristico che molti critici ritengono involontario (ma chi l’ha detto?), che io definirei invece scenico, nato, a mio avviso, da un modo leggero ed ironico (da cinepanettone, forse) di fare thriller, imposto più che altro dalla maniera di agire dei personaggi che si muovono a modo di fumettone cartonato, con situazioni surreali, irreali, bizzarre alla James Bond.
E siccome il nostro teorema per la valutazione è fondato sull’entertainment ed il grado di entertainment di questo film è abbastanza buono (mai la storia annoia) consideriamo The Tourist un film da vedere (e da godere, per molte ragioni ma soprattutto per il lusso ostentato e la bellezza degli scenari).
Non siamo affatto d’accordo con certa critica (dalla puzza facile sotto il naso) negativa nei confronti del film, che canzonando la regia e i toni cinepanettonistici vorrebbero sminuirne proprio il lato migliore, quello del divertissement (“allontanamento dai problemi quotidiani” che è poi il motivo per cui si va al cinema).
Certo non è un film grandissimo ma possiamo senz’altro affermare che è il miglior film che abbiamo visto nell’ultimo mese, che è stato un mese alquanto deprimente.
Il finale è a sorpresa (come c’era d’altronde da aspettarsi) ma la più grande sorpresa è stato vedere come Florian Henckel von Donnersmarck ha saputo cambiare registro: da quello di “Le vite degli altri” a questo de “The Tourist”. Cosa che richiede una forte capacità di adattamento (i.e. professionalità) che non tutti hanno.
Tre stelle e mezzo.
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