Anna Bellato "Anna" nel film di Pacinotti |
L'ultimo terrestre
REGIA: Gianni Pacinotti
GENERE:
Fantascienza
DURATA: 100
min.
Il film comincia con l’etere.
L’etere della radio dove c’è una linea diretta con gli spettatori. Gli alieni
stanno per arrivare. Che succederà?
C’è padre Daniel che ha chiamato
la radio e si interroga sulle ragioni dell’anima non ritenendo di nota la
venuta degli extraterrestri. Poi chiama David, uno di Cesena che c’ha una
squadra di calcio e aspetta gli extraterrestri per farli giocare nei vivai e
tesserarli…beh questa è pressappoco la nostra Italia in attesa dell’arrivo
degli extraterrestri: vacua e disinteressata a tutto eccetto che al proprio io.
Poi c’è Luca che nonostante
l’arrivo degli alieni va a puttana: pardon! con una donna professionale, come
si definisce l’operatrice sessuale che presta opera a pagamento in un negozio
che vende mobili all’ingrosso e che di conseguenza sceglie il letto pertinente
alla professione del cliente. Luca è cameriere che lavora al locale del Bingo e
dunque gli tocca il letto “cameriere”.
Di notte poi quando Luca torna a casa
spia la vicina di casa, Anna, che definisce una gran puttana ma di cui è
profondamente innamorato e geloso.
Un lavoro di merda quello di Luca.
Una vita di merda la sua. Incubi notturni: gli alieni. Una vita che sembra
senza sbocco.
E’ un uomo solo e senza amici.
L’unico suo amico è Roberta, un trans che batte a Tirrenia, col quale parla e si
confida. Un altro con cui parla è il padre, che vive solo in campagna vicino a
Pontedera, in un casolare vecchio e scalcinato.
Luca nella sua solitudine è un
mostro. Lo capisce quando glielo sputa in faccia Anna, la vicina di casa di cui
è innamorato, perché lui ha buttato nel cassonetto della spazzatura un gatto
morto che aveva trovato per strada e che era della sua vicina….
Poi finalmente arrivano dalle
profondità dello spazio gli alieni…e il mondo andrà incontro ad un cambiamento?
I malvagi verranno puniti ed i buoni verranno liberati dai malvagi?
Un film surreale. Alla Sorrentino.
Non facile da digerire all’inizio. Duro e tuttavia fascinoso, con una fissità
insistita che però attira e non annoia. Una lentezza piacevole.
E’ sicuramente una parodia
dell’attuale Italia cialtrona, becera, fatta di mazzettari, maghi, venditori
d’assalto, maneggioni ed intermediari. Un’Italia squallida, dove lavorare
onestamente è brutto e truffare è bello.
Pacinotti ha un modo di fare
cinema in Italia nuovo, con materiale ordinario tirato al massimo, fino al
limite dello straordinario.
Voto: tre stelle e mezzo.
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