sabato 10 settembre 2011

L'ULTIMO TERRESTRE di Gianni Pacinotti


Anna Bellato "Anna" nel film di Pacinotti

L'ultimo terrestre


GENERE: Fantascienza
DURATA: 100 min.


Il film comincia con l’etere. L’etere della radio dove c’è una linea diretta con gli spettatori. Gli alieni stanno per arrivare. Che succederà?
C’è padre Daniel che ha chiamato la radio e si interroga sulle ragioni dell’anima non ritenendo di nota la venuta degli extraterrestri. Poi chiama David, uno di Cesena che c’ha una squadra di calcio e aspetta gli extraterrestri per farli giocare nei vivai e tesserarli…beh questa è pressappoco la nostra Italia in attesa dell’arrivo degli extraterrestri: vacua e disinteressata a tutto eccetto che al proprio io.
Poi c’è Luca che nonostante l’arrivo degli alieni va a puttana: pardon! con una donna professionale, come si definisce l’operatrice sessuale che presta opera a pagamento in un negozio che vende mobili all’ingrosso e che di conseguenza sceglie il letto pertinente alla professione del cliente. Luca è cameriere che lavora al locale del Bingo e dunque gli tocca il letto “cameriere”.
Di notte poi quando Luca torna a casa spia la vicina di casa, Anna, che definisce una gran puttana ma di cui è profondamente innamorato e geloso.
Un lavoro di merda quello di Luca. Una vita di merda la sua. Incubi notturni: gli alieni. Una vita che sembra senza sbocco.
E’ un uomo solo e senza amici. L’unico suo amico è Roberta, un trans che batte a Tirrenia, col quale parla e si confida. Un altro con cui parla è il padre, che vive solo in campagna vicino a Pontedera, in un casolare vecchio e scalcinato.

Luca nella sua solitudine è un mostro. Lo capisce quando glielo sputa in faccia Anna, la vicina di casa di cui è innamorato, perché lui ha buttato nel cassonetto della spazzatura un gatto morto che aveva trovato per strada e che era della sua vicina….
Poi finalmente arrivano dalle profondità dello spazio gli alieni…e il mondo andrà incontro ad un cambiamento? I malvagi verranno puniti ed i buoni verranno liberati dai malvagi?

Un film surreale. Alla Sorrentino. Non facile da digerire all’inizio. Duro e tuttavia fascinoso, con una fissità insistita che però attira e non annoia. Una lentezza piacevole.
E’ sicuramente una parodia dell’attuale Italia cialtrona, becera, fatta di mazzettari, maghi, venditori d’assalto, maneggioni ed intermediari. Un’Italia squallida, dove lavorare onestamente è brutto e truffare è bello.
Pacinotti ha un modo di fare cinema in Italia nuovo, con materiale ordinario tirato al massimo, fino al limite dello straordinario.

Voto: tre stelle e mezzo.

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