lunedì 12 settembre 2011

CONTAGION di Steve Soderbergh


Una foto dal set di <em>Contagion</em> a San Francisco. -

Contagion REGIA: Steven Soderbergh

GENERE: Thriller
DURATA: 105 min

Giorno 1: Un tizio che si chiama John Mill chiama Beth che è all’aeroporto di Hong Kong per rassicurarsi che lei stia bene. Avevano avuto sesso in hotel. Era stato bello per entrambi (poi scopriremo che Beth aveva tradito Thomas Emhof, suo marito). E’ a Hong Kong che comincia il contagio. E’ Beth che è il primo contagio (il finale – bello – ci svelerà come)
Giorno 2: un morto a Tokyo
Giorno 3: Atlanta USA, centro per il controllo delle malattie infettive, si incomincia ad avvertire il problema
Giorno 4: nella famiglia Emhof, Beth si ammala improvvisamente e anche il figlio Clark si ammala. Muoiono rapidamente. L’infezione è fulminante. Non si capisce quale sia la causa della morte: forse meningite o forse encefalite…
Giorno 5: Ginevra – Organizzazione mondiale della Sanità – si comincia a fare i conti con l’epidemia. In Cina scoppia l’epidemia ed anche a Chicago diventa virulenta. Muore la gente a grappoli.
Giorno 6: tutti al lavoro per riuscire a capirci qualcosa in quell’epidemia che è inafferrabile. Che scatena l’influenza? Si trasmette per via aerea o per fomito? Si devono chiudere le scuole? Ogni persona che si ammala quante ne può infettare?...i giorni passano e la storia si fa sempre più maledettamente intricata…entra in ballo anche la CIA: si ipotizza un attacco batteriologico…infine si decide di seguire la pista Beth: lei potrebbe essere il caso zero. Si cercano tutte le persone che sono state in contatto con lei…si interroga il marito, Thomas, che è (tradito ma) immune al virus…il film parte e la catastrofe dilaga…

E’ un film sulla discesa all’inferno nella catastrofe e della risalita verso il Bene (risalita che si fonda sempre sul senso di democrazia del popolo per eccellenza: il Popolo Americano). E’ il film sul senso innato della democrazia del cittadino americano, che anche in un’epidemia pandemica sa che il rispetto delle regole democratiche e l’abnegazione per il bene della propria società è il coibente per la vittoria sul Male, qualunque faccia esso abbia: un virus, AL-Qaeda, la recessione o il capitalismo malvagio, o la politica corrotta…chi rispetta le regole (il buono) vince sempre sul Male.
Il concetto sarà pure semplicistico, ma è un concetto che talora produce bei film. E questo è davvero un bel film. Un bel film americano, di quelli che ti aspetti di vedere quando vai al cinema: grande spessore, grande ritmo, profondo respiro, attori dalla recitazione stellare.
Uno di quei film che ti rimette in pace con le ragioni del cinema.

Voto: quattro stelle

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