Contagion REGIA:
Steven Soderbergh
GENERE: Thriller
DURATA: 105 min
Giorno
1: Un tizio che si chiama John Mill chiama Beth che è all’aeroporto di Hong
Kong per rassicurarsi che lei stia bene. Avevano avuto sesso in hotel. Era
stato bello per entrambi (poi scopriremo che Beth aveva tradito Thomas Emhof,
suo marito). E’ a Hong Kong che comincia il contagio. E’ Beth che è il primo
contagio (il finale – bello – ci svelerà come)
Giorno
2: un morto a Tokyo
Giorno
3: Atlanta USA, centro per il controllo delle malattie infettive, si incomincia
ad avvertire il problema
Giorno
4: nella famiglia Emhof, Beth si ammala improvvisamente e anche il figlio Clark
si ammala. Muoiono rapidamente. L’infezione è fulminante. Non si capisce quale
sia la causa della morte: forse meningite o forse encefalite…
Giorno
5: Ginevra – Organizzazione mondiale della Sanità – si comincia a fare i conti
con l’epidemia. In Cina scoppia l’epidemia ed anche a Chicago diventa virulenta.
Muore la gente a grappoli.
Giorno 6: tutti al
lavoro per riuscire a capirci qualcosa in quell’epidemia che è inafferrabile.
Che scatena l’influenza? Si trasmette per via aerea o per fomito? Si devono
chiudere le scuole? Ogni persona che si ammala quante ne può infettare?...i
giorni passano e la storia si fa sempre più maledettamente intricata…entra in
ballo anche la CIA: si ipotizza un attacco batteriologico…infine si decide di
seguire la pista Beth: lei potrebbe essere il caso zero. Si cercano tutte le
persone che sono state in contatto con lei…si interroga il marito, Thomas, che
è (tradito ma) immune al virus…il film parte e la catastrofe dilaga…
E’ un film sulla
discesa all’inferno nella catastrofe e della risalita verso il Bene (risalita
che si fonda sempre sul senso di democrazia del popolo per eccellenza: il
Popolo Americano). E’ il film sul senso innato della democrazia del cittadino
americano, che anche in un’epidemia pandemica sa che il rispetto delle regole
democratiche e l’abnegazione per il bene della propria società è il coibente
per la vittoria sul Male, qualunque faccia esso abbia: un virus, AL-Qaeda, la
recessione o il capitalismo malvagio, o la politica corrotta…chi rispetta le
regole (il buono) vince sempre sul Male.
Il concetto sarà
pure semplicistico, ma è un concetto che talora produce bei film. E questo è davvero un bel film. Un bel film americano, di quelli che ti aspetti di vedere
quando vai al cinema: grande spessore, grande ritmo, profondo respiro, attori
dalla recitazione stellare.
Uno di quei film
che ti rimette in pace con le ragioni del cinema.
Voto: quattro
stelle
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