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Che sete che ha!
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Eh sì gli ho fatto portare subito l’acqua
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Lo vedo aveva una sete incredibile. Quanti anni ha?
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Sei. E’ a metà strada
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Maschio o femmina?
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Maschio. Si chiama “Renzo”
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Ah come il sindaco di Firenze. Renzi…insomma…(battuta
infelice)
A quel punto il cane, un maremmano nero, si è alzato e si è
avvicinato a me. Ha messo la testa sulla mia coscia aspettando le carezze.
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In verità i cani io non li amo – ho detto – strano che
lui mi abbia cercato
Ho cominciato, sorprendendomi, ad accarezzarlo. Lui, Renzo,
pareva averci gusto.
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E’ intelligente – ha commentato la lady bionda, sui
quarant’anni. Vestita di nero. Piccolina, con un bel sorriso. Occhi invisibili
protetti da occhialoni neri.
Poi si è alzata e ha ripreso la ciotola che la cameriera
aveva portato al cane. Probabilmente si è recata in bagno per prendere
dell’altra acqua per Renzo, che è rimasto buono con il muso allungato sul
pavimento.
Io ho potuto osservarla mentre mi passava innanzi.
Non so perché ma tutte le volte che guardo una donna mi domando
sempre come sarà a letto. Non sempre. Ma spesso.
Qualche volta ci sono donne che mi prendono per la loro
gioia di vivere e allora dimentico la solita domanda. Ma con la bionda lady
sconosciuta non avevo avuto modo di poterci parlare a lungo per farmi un’idea
del suo carattere.
Pareva gioviale. Rideva. Aveva un bel sorriso. Però quando
mi è passata davanti non ho potuto fare a meno di pormi quella domanda.
E’ ritornata dal bagno e si è chinata per mettere la ciotola
davanti al muso di Renzo che non pareva più aver sete.
Ho avuto modo di osservarne i fianchi stretti. Poi alzandosi
si è voltata verso di me con un sorriso. Nel voltarsi si è spostata la
camicetta che aveva un ampio decolté.
Le sue tette erano piccole.
Il che me l’ha resa ancora più interessante.
A me piacciono le donne con tette piccole. Direi piallate.
Le trovo eccitanti.
Non provo grande attrazione per le donne con grandi seni.
Non dico che non mi piacciano ma una donna bionda, magra, esile con tette
piccole è il mio ideale.
Si è seduta. Ha preso il telefono e ha parlato con qualcuno.
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E’ un posto bellissimo. Il ristorante è incantevole.
Siamo su una terrazza in mezzo ad una pineta
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Le piace qui? – Le ho chiesto quando ha finito di
parlare
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Sì
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Ci viene spesso
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No, è la prima volta
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Vacanza?
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Sì, per una settimana
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Lei non è Toscana però
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No, sono di Ferrara
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Che bella città!
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Le piace? La conosce?
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Sì, ci sono stato un paio di volte. Ma è una città che
amo. Amo le piccole città, come Ferrara Mantova, Modena, Treviso, Merano…appena
posso vado alla scoperta di queste piccole città
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Si sente così tanto il mio accento?
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Beh un po’. Non avrei saputo indovinare di che città
fosse ma sicuramente che non era toscana…questo era chiaro…
Ha sorriso. Poi la cameriera è arrivata con un grosso piatto
di frittura di mare e uno di verdure per contorno
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Buon appetito – le ho augurato
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Grazie
Non ho insistito. L’educazione mi insegna che non si devono
disturbare le persone mentre mangiano. Soprattutto persone che non si
conoscono.
In quel mentre è entrato un gruppo di giovani festanti che si è
diretto ad un tavolo a cui erano stati legati tanti palloncini rossi e gialli.
La caposala aveva detto che festeggiavano un compleanno.
Entrando hanno portato confusione. Hanno distratto Renzo che
è scattato in piedi per vedere che succedeva, hanno fatto voltare la bionda
lady verso il loro tavolo ed hanno catturato pure la mia attenzione.
Cos’altro avrei potuto fare?
Ho seguito il flusso. Continuare la conversazione in quel
nuovo movimento imposto dalla situazione avrebbe saputo di appiccicoso come il
sudore che mi scivola per la schiena fino ad infilarsi fra le mutande e
scendere giù giù fra le natiche.
Ho sollevato il bicchiere ho bevuto un sorso del vino
rimasto e ho fissato i palloncini rossi che si muovevano controluce appena
mossi da una brezza quasi inesistente che forse veniva dal mare piatto. In lontananza.
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