sabato 9 aprile 2011

GOODBYE MAMA di Michelle Bonev



Goodbye Mama

REGIA: Michelle Bonev





ATTORI: Michelle Bonev, Licia Nunez, Tatyana Lolova, Nadia Konakchieva, Marta Yaneva.

GENERE: Drammatico

DURATA: 106 m


Inizio triste ma che ancora fa sperare.

In sottofondo la voce della figlia che legge la lettera alla propria madre: ovunque ci troveremo resteremo sempre madre e figlia. Anche se non ci siamo mai amate..

La speranza continua.

Neve. Foresta. Una bella ragazza scende da una corriera e si inoltra tra la neve attraverso la foresta.

Il luogo è impervio.

Allegoria?

Raggiunge un palazzo che all’apparenza ti lascia indeciso fra un hotel in disuso o un ospizio malandato.

Nessuno. La ragazza si china ad una finestrella che dà su uno scantinato e vede dei vecchi malconci maltrattati da infermiere SS.

Lei cerca la nonna Maria.

La direttrice carceriera che la sgama alla finestrella le domanda che stia cercando.

Cerco la nonna risponde la ragazza. Nessuno viene mai qui a cercare i vecchi le risponde la Kapò comunista.

Cambia scena. Vediamo la bella e crudele Jana figlia di Maria cercata dalla nipote nelle scene precedenti, quando 5 mesi prima aveva portato la madre Maria all’ospizio/lager con la speranza che venisse maltrattata a sufficienza e morisse presto per ereditare il suo appartamento.

Quell’ ospizio è un luogo per far diventare i vecchi cadaveri che camminano. Gli danno da mangiare solo maccheroni con uova avariate per farli vomitare e morire presto.

Così parte la storia (che presto però fa capire di essere un mattone peso che ti arriva sullo stomaco) fra flashback che ci parlano della crudele Jana, e dell’infelice vita delle figlie di Jana (e nipoti della nonna Maria) sotto le grinfie della perfida genitrice (che ricorda – e non molto vagamente – Grimilde, la matrigna cattiva di Biancaneve).

Le nipoti vogliono ora togliere la nonna dalla patria potestà della madre per portarla sotto la loro e salvarla dall’ospizio lager, dove è destinata a morte certa.

E’ un film dove i personaggi non sono personaggi ma caratteri, caricature. Gli attori sembrano usciti da un patetico film di Bollywood: non interpretano un ruolo ma un carattere: o buoni o cattivi (senza sfumature). E’ un film pateticamente etnico come i film di Bollywood, un melodrammone noioso e insopportabile, permeato da un realismo socialista preso forse a prestito dalla cinematografia britannica e da un’idea di un giustizialismo della nemesi che lo rende indigesto.

Una regia ed una recitazione schematiche e primitive, lontane dal vero cinema contemporaneo moderno, senza una minima capacità di analisi dei personaggi.

Godibili solo le musiche.

Voto: 1 stella e mezzo.

Nessun commento:

Posta un commento