martedì 15 novembre 2011

Bisogna frenare i mercati prima che questi si impadroniscano definitivamente del potere democratico e lo sostituiscano


“Europa hizo lo que se esperaba. Ofreció en sacrificio dos Gobiernos elegidos democráticamente. Pero no basta. Los dioses mercados no se dan por satisfechos. Ni la defenestración de Papandreu en Grecia ni la de Berlusconi en Italia han logrado neutralizar unas turbulencias financieras que amenazan con romper el proyecto común europeo y arrastrar al mundo a una segunda recesión. Antes al contrario, los dos países con más problemas, sobre todo Italia pero también España,

sufrieron ayer especialmente” (EL PAIS: España alcanza un nivel de riesgo récord pese al cambio político en Italia y Grecia)


A questo punto mi domando: invece di offrire in sacrificio gli Stati ai mercati perché non offriamo i mercati in sacrificio (= regoliamo/adattiamo) agli Stati, dal momento che se si continua così gran parte delle democrazie europee saranno offerte in sacrificio, e neutralizzate (si vedano i recentissimi casi di Grecia e Italia) dagli speculatori finanziari d’oltreoceano che guidano i movimenti dei mercati a livello mondiale.

Bisogna frenare i mercati prima che questi si impadroniscano definitivamente del potere democratico e lo sostituiscano.

Qualcuno in Europa comunque li favorisce e gli spiana la strada. Il sospetto mi pare che non possa non nascere con il passare del tempo e con le misure che vengono di giorno in giorno prese.

Chi sta infatti modellando l’Europa a sua immagine e somiglianza? Chi impone uno spread sempre più alto alle economie attaccate? Chi impone le nuove regole e le nuove regole di stabilità? Non certo la Spagna. Non certo la Grecia. Non certo l’Italia. E neppure il comico Sarkozy…

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