E’ un momento che la cultura si guarda indietro. C’è stato un ipertrofismo tecnologico che adesso ha appesantito la visuale. C’è bisogno dell’eterno ritorno al passato, ai valori sicuri che ci hanno fatto crescere. Quelli che ora ci appaiono semplici e rassicuranti.
La crisi, la speculazione finanziaria, regimi più o meno dichiaratamente tecnici che assomigliano sempre più a governances anziché governi ci hanno probabilmente spinto troppo innanzi in un momento in cui l’ottimismo viene meno per la ristrettezza finanziaria.
E il passato allora si rivela il modo per ripartire a pensare il futuro.
Nel passato si fonda come sempre lo spirito di un nuovo futuro
La crisi, la speculazione finanziaria, regimi più o meno dichiaratamente tecnici che assomigliano sempre più a governances anziché governi ci hanno probabilmente spinto troppo innanzi in un momento in cui l’ottimismo viene meno per la ristrettezza finanziaria.
E il passato allora si rivela il modo per ripartire a pensare il futuro.
Nel passato si fonda come sempre lo spirito di un nuovo futuro
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