domenica 16 ottobre 2011

Il diritto alla protesta non va confuso con la violenza deviata


Ci risiamo. mi sembra di rivedere gli anni Settanta. Le ragioni vengono soffocate dalla retorica dell'antiviolenza. In nome dell'antiviolenza si cominciano ad annullare le ragioni di chi ha il diritto di protestare. La violenza deviata (cioè manovrata) allora (negli anni Settanta) e oggi colpisce il diritto alla protesta di quei gruppi (clusters) che con diritto IN TUTTO IL MONDO si sono mossi per smascherare un sistema che ha abusato della estrema libertà concessa al potere finanziario speculatore e si è fatto connivente di quel sistema finanziario stesso, prepotente e irrispettoso dei diritti del MONDO.

Chi sta all'informazione consapevolmente o inconsapevolmente non fa che ripetere il gioco del potere deviato come esattamente è successo negli anni Settanta.
Ora in nome dell'antiviolenza arriveranno le restrizioni al diritto di manifestazione, che aiuterà ad inasprire lo scontro e inasprirà anche le misure anti manifestazione in una spirale fino alla repressione (?)

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