venerdì 15 luglio 2011

Il cibo di Cartesio


Per cibo cartesiano intendiamo la riduzione del cibo a nutrimento dell’anima: i cibi migliori come il miglior nutrimento dell’anima.

Così come Cartesio aveva inteso la riflessione (il Cogito) quale prova migliore dell’esistenza dell’essere(Cogito ergo Sum), così la prova di un’anima che sostiene il corpo può avvenire solo attraverso il miglior nutrimento dell’anima, attraverso il corpo, del pari che in Cartesio il pensiero aveva nutrito se stesso e la sua felicità. Il pensiero felice era la prova dell’esistenza di Dio. Solo nel pensiero completo e pieno (Cogito) si trovava il fondamento stesso del Cogito: Dio.

L’anima individuale si radica perciò nell’atto della nutrizione. L’ottima nutrizione eleverà l’anima verso la Magna Anima del neoplatonismo, che nella pienezza della propria felicità individuale si ricongiungerà alla Felicità da cui si era in principio distaccata per cadere verso il basso e unirsi agli elementi grossolani.

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