Cos’è il reale?
Gli scrittori giapponesi ci
insegnano che toccare una superficie è mettersi in contatto con una struttura
profonda che corre parallela ma invisibile.
Se tocco una tazza da tè che da
generazioni appartiene alla stessa famiglia entro in contatto con un corridoio
che porta diritto dal primo all’ultimo membro che usò quella tazza. Se tocco un seno palpitante caldo e sanguigno
posso presentire il fondo freddo della morte che alberga in quel corpo vivo di
donna. Se guardo un arcobaleno percepisco l’arcano della felicità.
Cos’è l’essere umano?
Oggi l’essere umano vive nei
cluster. La sua individualità avviene all’interno delle relazioni dei cluster.
L’essere umano si riduce ad una sfera di metallo senza più protezioni narrative
che lo riparavano dagli urti e in virtù di quelle coperture si proteggeva con
uno schermo connettivo che indirizzava selezionava e attraeva le relazioni e le
creava.
Oggi l’essere umano è privo di
quelle protezioni narrativo-connettive, in quanto è privo di ideologie, di
senso culturale, di formalitates (galateo, ruoli sociali e di genere…) e perciò
è liquido e tutto conchiuso in sé e e si riduce ad una monade sferica trasparente liquida
ed asessuata in un mondo di nudi e sesso sbattuti in faccia. Non c'e' piu'
mistero ne' magia ne' attrazione dei sessi opposti che vada al di la' di un
mero (s)contrarsi cozzarsi copularsi in modo talmente transparente che vedersi
e incontrarsi fra un uomo ed una donna e' meno interessante che vedere e
incontrare i membri piu' vicini del cluster in cui momentaneamente fluttuiamo.
Per questo non sentiamo più, non percepiamo più le strutture
parallele degli scrittori giapponesi. Non sappiamo ascoltare perché tutto è
visuale, tutto deve essere afferrato nell’istante del cozzo, dello scontro e
della copulazione. Tutto si esaurisce in quell’atto di effusione liquida. Non
c’è più lo schermo che impediva una visualizzazione immediata e ci induceva
all’ascolto
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