sabato 7 luglio 2012

La delusione di aver creduto in un Dio falso

"Poiché quel che è distrutto patisce, e quel che distrugge non gode, e a poco andare è distrutto medesimamente, dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace o a chi giova cotesta vita infelicissima dell’universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono?"
Questa è la domanda dell'Islandese alla crudele Natura che il Leopardi mette in bocca a quest'ultima ma alla quale non risponde e fa scomparire l'Islandese che cercava il distacco e la lontananza dal dolore.
Quante persone hanno sulla coscienza i preti per aver loro tramandata l'immagine di un Dio falso e bugiardo all'Uomo? 
Di quale Dio ci hanno parlato? Di un Dio buono e misericordioso. Ma dov'è questo Dio? Dappertutto vi è sofferenza, sfruttamento, dolore, malattia e morte.
Nessuno vede questo Dio, o almeno solo a pochi è concesso. E' quello il Dio che fa i miracoli ma ammette il dolore e la malattia in attesa di un miracolo, se mai ci sarà? Ma che Dio è questo?


Il Demonio è l'antagonista del Dio. E se invece il demonio fosse il vero volto della natura crudele (del Leopardi) che in tutto testimonia l'assenza di un Dio e soprattutto la falsità del Dio che ci ha tramandato la religione?


Se un Dio c'è, forse allora è un Architetto. Un Fattore. Un Dio diverso da quello che le chiese ci insegnano e ci imbrigliano a credere.
Quel Dio non esiste. E se quel Dio è Cristo nei termini che ci hanno insegnato a credere allora quello è un falso Dio. 


E lo dico con amarezza, con delusione. L'ho cercato per tutta la mia vita quel Dio buono e misericordioso per scoprire alla fine solo una natura crudele che è "un perpetuo ciclo di produzione e distruzione, collegate ambedue tra se di maniera, che  ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla conservazione del mondo; Il quale sempre che cessasse o l'un o l'altra di loro, verrebbe parimente in dissoluzione"